dimanche, février 11, 2007



Sciacchetrà D.O.C.

Carlo Gasparini, in arte Balalò. Classe 1948, la stessa di mio padre. Uno dei due riomaggioresi presenti a Parigi, l'altro sono io.

Un incontro scaturito per caso. Come sempre accade in ogni luogo del pianeta, le minoranze, più piccole sono, più si ritrovano. Stesso comune di residenza, stesso cognome, attualmente alloggiati nella stessa città, nessun legame di parentela.

Balalò ha un passato da latin lover di assoluto livello, universalmente riconosciutogli da tutto il paese e da tutte le sue generazioni. Uno dei personaggi simobolo del paese, un personaggio da romanzi, uno di quelli che si siede al bar per narrare i suoi racconti di gioventù e tutti stanno lì, in silenzio, ad ascoltarlo. Poco importa se la metà delle cose le inventa, ormai ha raggiunto una posizione di primissimo piano che gli consente di esagerare un po'.

Ossessionato dal gioco delle carte (fuoriclasse della briscola, ndr), vanta un repertorio di bestemmie e insulti a compagni ed avversari di gioco impareggiabile.

Ora ha una famiglia, a Parigi. Una splendida moglie di origini basche, vicino Bilbao, che di professione fa la psicologa e un figlioletto di nome Xabier (con la "b", roba da baschi, ndr).
Vive qui da diversi anni ormai ma si ostina a rifiutare la lingua francese, preferendole un impeccabile dialetto rivierasco che ha già prontamente iniziato a tramandare al piccolo Xabier.

Chi l'avrebbe mai detto? Balalò sposato con un figlio! L'eterno playboy che lascia la sua carriera da dongiovanni e mette su famiglia, davvero un colpo di scena per gli equilibri del paese.

Questa sera ero a cena da lui. Ha comprato un appartamento vicino a Chateau de Vincennes, appena fuori Parigi. Atmosfera accogliente, serena, pietanze squisite. Una batteria di vini di alto livello ci ha accompagnato dall'antipasto fino al dolce coronato da mezzo bicchiere di vero Sciacchetrà, una chicca da "gente de Rimasu".

Neanche a dirlo, Riomaggiore è stato il fulcro di tutti i nostri discorsi, con moglie e figlio che ci guardavano incantati mentre noi ce la ridevamo parlando di svariati "soggetti" del nostro paese. E più si beveva più Balalò si lanciava in aneddoti francamente confusi e poco credibili se analizzati razionalmente, contornati da espressioni dialettali irripetibili.

DOC, di origine controllata.

Sipario...

1 Comments:

Anonymous Anonyme said...

Ho sempre piacere sentirti parlare della tua Riomaggiore, ti si illuminano gli occhi, un pò come quando parli della nostra "Cameron Diaz"... è una cosa che un pò ti ho sempre invidiato, l'attaccamento ad un luogo in particolare, un attaccamento viscerale. Io questa cosa non la posseggo perchè come sai mi sono trasferito spesso, me la cavo spesso dicendo che sono cittadino del mondo, ma la verità è spero un giorno di fermarmi e dire...

questa è casa mia.

Willy

14:58  

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