
Rendez-vous
Sempre in ritardo cronico. Oramai la malattia ha attecchito, non mi lascia più. Subentra un meccanismo perverso per cui sono perennemente fuori tempo massimo.
L'entità del ritardo varia solitamente fra venti minuti e centoventi minuti (due ore!, ndr).
Voglio sottolineare che sono in buona compagnia. Gran parte di chi mi circonda qui a Paris si è lasciata contagiare dal virus senza opporre troppa resistenza.
E Nico, mio fraterno coinquilino, dall'inizio dell'anno penso non abbia mai provato l'ebrezza di assistere al debutto di una lezione.
I rendez-vous (appuntamenti in francese, ndr) rasentano il ridicolo. I primi intrepidi cominciano ad arrivare almeno una mezzora dopo l'orario prestabilito. Confesso che a volte mi lancio io stesso nella stravagante pratica di fissare precise radunate a cui mi faccio puntualmente attendere decisamente a lungo.
Da quando sono a Parigi il tempo ha assunto un'immagine distorta, sfuocata. Guardo poche volte l'orologio durante una giornata e ogni volta le lancette mi sorprendono. La frase nella mia testa è sempre la solita: "Cazzo! E' tardissimo".
Sono completamente Fuori Orario (ultimo album-raccolta della Bandabardò, ndr) e il metabolismo è confuso: risveglio, pranzo, pomeriggio, cena, serata e riposo non si ritrovano quasi mai in quest'ordine in una mia giornata-tipo.
E quando, per sbaglio, rischio di arrivare in orario confesso che cerco il modo di prolungare un'attività che mi faccia perdere un po' di tempo, giusto quanto basta per arrivare e dire...
Scusate il ritardo.
Sipario...
6 Comments:
Idem.
idem come sopra.
Guglie
p.s. per il post sul vento d´estate ho cambiato idea.
Guglie
Nn so voi ma credo sia una strana forma di metabolismo distorto, che si sta diffondendo, o forse si è sempre manifestato, tra noi 20 enni... che ne dite?
Ema
TRa l'altro ...è taridssimo! scappo a nanna
Ema
Ema è un grande. E qui chiudo.
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