
Freccia a destra
Qualcosa che volevo fare da tempo. Alzare quel pollice in attesa che qualcuno si fermi e ti porti nella direzione che stai seguendo.
Il recente viaggio nella regione della Loira è stata l'occasione per dare il via a questo gesto carico di fascino e imprevedibilità.
Al mio fianco un professionista dell'autostop: Christoph Schumann. Tedesco purosangue: testa quadrata, sandalo e calzino. Alle sue spalle migliaia di chilometri percorsi su decine di vetture diverse, sconosciute. Leggenda narra che l'ultima volta che è rientrato a Parigi dalla sua Berlino (distanza pari a 1105 km, ndr) l'abbia fatto "in stop"!
Zainone sulle spalle, sole battente che surriscalda l'asfalto, pollice verso il cielo. Passa una macchina, ne passa un'altra, poi altre dieci e dieci ancora.
Finalmente sul muso di una di queste si accende la freccia arancione destra; l'auto rallenta.
Madre e figlia. Dicono che sono sulla strada di casa a dieci chilometri da qui. Perfetto, dieci chilometri in meno. Si monta in macchina, sedile di dietro. Dialoghi banali, un po' imbarazzati ma sereni, leggeri.
Dieci minuti e i dieci chilometri sono percorsi. Ringraziamenti infiniti e un arrivederci impossibile. Giù dall'auto e su col pollice.
Passa una macchina, ne passa un'altra, poi altre dieci e dieci ancora.
Finalmente sul muso di una di queste si accende la freccia arancione destra; l'auto rallenta.
E così...via!
Sipario...
2 Comments:
Pregio, paura e panico...
Autostop... questa mi manca... che cazzo di hippye sono se non ho mai fatto l'autostop...
provvederò...
Guglie
P.S. Grande Gaspa
grandissimo gaspa, davvero uno spirito notevole.
la mia stima nei tuoi confronti cresce post dopo post!
metal
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