jeudi, octobre 19, 2006



Primo piano a sinistra

Tutto è cominciato tre domeniche fa.
Sono a casa. Piove. Mi squilla il telefono, numero privato.
Pablo: "Giorgio! Sono nei casini...quella vecchia di merda mi ha cacciato di casa! Non so dove andare a stare, la banca fino a mercoledì non mi dà più soldi e ora sono qui, davanti alla mia ex-casa, con tutta la mia roba!"
Giorgio: "Arrivo, stai tranquillo vieni da me".
Mi vesto, esco di casa, prendo il mètro. Mezzora di viaggio, quindici minuti a piedi e poi intravedo una valigia enorme, uno zainone, un borsone, una bicicletta, due scarponi da sci, un pallone. Dietro c'è Pablo, cileno, da Santiago.

Comincia la convivenza nella mia cameretta. Di giorno in giorno la situazione, in quanto a spazio vivibile, si aggrava irrimediabilmente. Si viene a creare un percorso prestabilito fra il mio letto, il suo letto, i miei vestiti per terra, i suoi vestiti per terra, i bicchieri, i fogli, i libri ed oggetti vari.
Di giorno in giorno l'atmosfera in casa si ravviva sempre di più. Nicò, mio coinquilino, accetta di buon grado Pablo e tutti e tre assieme si costituisce un equilibrio perfetto. Si esce assieme, si ritorna a casa su per giù alla stessa ora.
La porta di casa resta aperta, decisione comune. Siamo al primo piano, a sinistra. Tutti gli abitanti del palazzo buttano un' occhiata dentro l'appartamento: la musica è coinvolgente e i profumi della massiccia cucina cilena non passano inosservati.
C'è chi ci guarda con disprezzo, c'è chi vorrebbe entrare ma si vergogna, c'è chi entra scambia due parole, saluta e se ne va.

Pablo è terribilmente stonato. Sia che canti la "Canzone del No" a Pinochet, la "Marsigliese" o "Bella Ciao". Di quest'ultima ha preteso che gli scrivessi le parole, perchè, a detta sua, "nemmeno in Cile esiste una canzone così!".
Una gran persona, che si sveglia e si addormenta sempre con il sorriso, un sorriso sincero, vivo.

Venerdì scorso mi squilla il telefono, numero privato.
Pablo: "Giorgio! Ho trovato casa! E' piccola ma è fatta per me, vedrai! Adesso ti saluto, ciao!"
Giorgio: "Grande! Ci vediamo a casa".

Da domenica Pablo vive vicino a rue Montmartre, in un "appartamento" di 9 mq (nessun errore di battitura, avete letto bene! ndr), settimo piano senza ascensore, con il cesso in comune a tutto il ballatoio.

Penso che l'abbia presa solo per il fatto che ha scoperto come riuscire ad andare sul tetto.

Sipario...

4 Comments:

Anonymous Anonyme said...

Per adesso sono sempre il primo a commentare i tuoi articoli, grazie per l'approvazione al mio blog, e spero un giorno di inserire anch'io delle foto agli articoli, per adesso non posso e non capisco perhè... Vedo che anche da te gli stimoli sono infiniti adesso inizia il corso...

a risentirci
Guglie...

09:15  
Anonymous Anonyme said...

il buon caro vecchio giorgio nn si smentisce mai!! una di queste sere sara ci ha mostrato le creazioni comunicative dell' anno scorso!! ed ora il blog pare mantenere lo stesso stile inconfondibile!! d'oggi sarò anch'io un appassionato lettore della tua pagina interattiva!! bonne chance en tout.. andrea

14:11  
Anonymous Anonyme said...

Una storia che conosco ma sempre bella da ascoltare. Non c'è niente da fare, il cuore sta in Sudamerica.
E poi c'è che mi ricorda la mia esperienza con Dario, e la partecipazione ad un disagio che poi forse, in fondo, non è più tale.

23:25  
Anonymous Anonyme said...

Una storia che conosco ma sempre bella da ascoltare. Non c'è niente da fare, il cuore sta in Sudamerica.
E poi c'è che mi ricorda la mia esperienza con Dario, e la partecipazione ad un disagio che poi forse, in fondo, non è più tale.

23:25  

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